La Direttiva Case Green e la situazione incentivi in Italia: le opportunità per la riqualificazione energetica degli edifici
La direttiva Case Green, in vigore da maggio 2024, prevede ambiziosi obiettivi di riqualificazione energetica per il futuro, che dovranno essere sostenuti e incentivati dal Paesi Membri.
Quali sono gli obiettivi della Direttiva Case Green?
Negli ultimi anni, l'attenzione verso l'efficienza energetica degli edifici, sia pubblici che privati, è cresciuta esponenzialmente, spinta dalla necessità di ridurre le emissioni di gas serra e di affrontare i cambiamenti climatici. In questo contesto, il 28 maggio del 2024, è entrata in vigore - per tutti gli Stati Membri dell’Unione Europea - la EPBD 4, meglio conosciuta come Direttiva Case Green. Questa Direttiva propone degli obiettivi di riduzione del consumo di energia primaria per step temporali in funzione della situazione energetica del parco immobiliare, arrivando a raggiungere i livelli di edificio ad energia zero nel 2050.
Ciascun Stato Membro, Italia inclusa, dovrà inviare alla Commissione Europea la prima proposta di piano di ristrutturazione degli edifici, volta al raggiungimento di questi ambiziosi obiettivi, entro il 31 dicembre 2025.
L’EPBD 4 entrata in vigore il 28 maggio 2024 dovrà essere recepita dai Paesi membri entro il 29 maggio 2026. Nonostante non ci siano ancora idee chiare e definitive su come raggiungere il target settato da questo provvedimento, in Italia sono ancora attive diverse opportunità incentivanti per interventi di riqualificazione energetica con scadenze fissate, a seconda dell’opportunità, nel 2024, 2025 e 2026.
Di seguito una sintesi:
Anche il PNRR (Piano Nazionale Ripresa e Resilienza) ha un ruolo importante per la riqualificazione energetica in Italia. Dei 194 miliardi di euro a disposizione dello Stato italiano, infatti, 55 sono stati stanziati per la “Rivoluzione Verde e Transizione Ecologica”, che consiste in una serie di misure volte, tra le altre cose, a rendere più efficienti – ogni anno -50.000 edifici pubblici e privati (fonte: Ministero dell’Economia e delle Finanze).
A questo proposito, la Missione 2-C3 del PNRR, presenta una serie di investimenti, in scadenza entro giugno del 2026, riguardanti:
- Efficientamento energetico degli edifici giudiziari (289.000 mq di uffici, tribunali e cittadelle giudiziarie);
- Realizzazione di nuovi edifici scolastici e/o riqualificazione energetica (166 edifici scolastici, per un totale di 400.000 mq);
- Rafforzamento dell’ECOBONUS per l’efficienza energetica (oltre 100.000 edifici a regime, per una superficie totale riqualificata di oltre 36.800.000 mq);
- Promozione del teleriscaldamento.
Tutti i provvedimenti richiedono il rispetto di diversi parametri tecnici: dalla trasmittanza ai rendimenti, dall’analisi dei prezzi alla verifica di criteri ambientali minimi nel caso degli appalti pubblici e per l’accesso ai fondi PNRR. Inoltre per accedere al PNRR è necessario anche il rispetto del principio DNSH (do not significant harm) che indica alcuni criteri da verificare per non arrecare danno all’ambiente.
Le tecnologie per la riqualificazione energetica
Al di là del quadro normativo e degli incentivi che saranno introdotti, la riqualificazione energetica degli edifici passa soprattutto attraverso la scelta e l’implementazione di tecnologie che giocano un ruolo cruciale nel migliorare le prestazioni dell’involucro edilizio nel suo complesso.
Soluzioni per le coperture
Parlando di riqualificazione energetica le coperture rappresentano una soluzione innovativa e in crescente adozione sia per edifici privati che pubblici.
Le coperture infatti, sono progettate per migliorare l'efficienza energetica degli edifici riducendo l'assorbimento di calore attraverso l'uso di materiali con alta riflettività solare e alta emissività. Questi materiali mantengono le superfici delle coperture più fresche, diminuendo i costi di raffreddamento e migliorando il comfort interno. La riduzione dell'assorbimento di calore aiuta anche a mitigare l'effetto delle isole di calore urbane, dove le superfici artificiali assorbono e rilasciano calore, aumentando le temperature locali.
Un altro vantaggio delle coperture è la loro capacità di migliorare la qualità dell'aria nelle aree urbane. Riducendo la temperatura delle superfici e, di conseguenza, la domanda di energia per il raffreddamento degli edifici, diminuiscono anche le emissioni di inquinanti derivanti dalla produzione di energia.
A proposito di impatto ambientale in ambito urbano, i sistemi a verde intensivo, noti come tetti verdi, rappresentano una soluzione innovativa per l'isolamento termico e la gestione delle acque piovane. Anche questi tetti creano un microclima che riduce l'effetto isola di calore nelle aree urbane e migliora la qualità dell'aria. Offrono un'efficace barriera termica, riducendo i flussi di calore tra l'interno e l'esterno degli edifici. Questo contribuisce non solo all'efficienza energetica, ma anche alla promozione della biodiversità e alla gestione sostenibile delle risorse idriche.
Isolamento termico e acustico in facciata
L’isolamento termico, diventato uno degli argomenti più discussi nel periodo del Superbonus, resta senza alcun dubbio uno degli interventi più efficaci nel ridurre la dispersione di energia dell’involucro edilizio. Secondo i dati del Centro Studi Cortexa del 2022, infatti, un sistema a cappotto progettato e pensato a regola d’arte consente una riduzione dei consumi energetici di un condominio fino al 45%, e di una villetta a due piani fino al 33%. In particolare, si stima che la maggiore dispersione termica specifica si verifichi in copertura, con una perdita di calore dell’edificio di circa il 20%.
Oltre all’isolamento termico, è importante considerare anche il comfort acustico, fondamentale per la salvaguardia e il benessere della salute. Secondo l’AEA (Agenzia Europea dell’Ambiente), infatti, il rumore ambientale contribuisce a causare 48.000 casi di cardiopatie all’anno e addirittura 12.000 decessi prematuri. A causa dell’inquinamento acustico, inoltre, si stima che 22 milioni di persone in Europa soffrano di irritabilità cronica, e che 6,5 milioni abbia problemi legati all’insonnia.
Per questo motivo, è necessario dotare sia gli edifici pubblici che quelli privati di un efficace sistema di protezione dal rumore.
Fonte Ingenio